Sono nata a Roma nel 1957 e sono una professionista appassionata da più di trent’anni di tutto ciò che riguarda le trasformazioni degli scenari, delle organizzazioni, delle persone, che tra luminosità e ombre si muovono, e/o talvolta regrediscono per poi ripartire verso soluzioni di sviluppo e benessere, o comunque alla ricerca di un modo migliore di vivere e svilupparsi, convivendo tra incertezze e difficoltà.
Sono una persona dinamica, orientata alla soluzione concreta dei problemi e mi affascina poter affrontare una situazione complessa e identificare aree di miglioramento e soluzioni possibili insieme a chi questa situazione vive, sia essa una persona o un’organizzazione che, nel corso della vita, sta impattando con circostanze o condizioni nuove e vuole capire, cambiare e superare ostacoli in modo costruttivo per muoversi al meglio delle proprie possibilità.
Sono una persona chiara e autentica: è per questo che affronto anche le situazioni difficili, di tensione o di conflitto impegnandomi nel “navigare” tra la razionalità e le emozioni con lo scopo di ampliare la visuale mia e di tutti gli attori in gioco e, quindi, individuare le possibilità di soluzione per il vantaggio comune. Certo, non è sempre facile, ma credo che la tenacia e la coerenza alla fine paghino. E, comunque si impara sempre qualcosa!
Il mio modo di lavorare è caratterizzato da impegno, riservatezza e creatività, per rendere il mondo del lavoro migliore di come è, lavorare “con” le persone, siano esse colleghi, clienti o committenti, gestire le situazioni favorendo il benessere di persone e organizzazioni, aiutare le donne a vivere a pieno titolo il mondo del lavoro, supportare la comprensione reciproca in un mondo organizzativo di differenze crescenti, agevolare l’inclusione di giovani e dei meno giovani nelle realtà di lavoro.
Queste sono le cose che mi piacciono molto: vedere mio figlio che cresce, condividere con mio marito una passeggiata, un aperitivo o il silenzio sul divano con un bel disco, il mare, leggere, andare al cinema, cucinare e avere amici a cena, prendere un caffè seppure al volo con un’amica cara, chiacchierare al mercato col fruttivendolo, viaggiare, scambiare idee su argomenti di cui non so nulla perché mi fa piacere immaginare anche qualcosa fuori dagli schemi e avventurarmi con curiosità su temi per me nuovi con persone che ne sanno qualcosa o molto e da cui posso apprendere o farmi un’idea. Dopo i 50 anni ho cominciato ad apprezzare ogni tanto il non fare niente, ma questo momento dura poco! Per ora.
Queste sono le cose che non mi piacciono: l’ipocrisia, la manipolazione, il cinismo, chi non si assume volontariamente la responsabilità cercando solo alibi, l’assolutismo. Di fronte a cose come queste il mio impegno umano e professionale per rendere meglio vivibile la vita di lavoro e personale cresce ancora di più.