“100 DONNE CHE CAMBIERANNO L’ITALIA ” – Presentazione libro agli Stati Generali delle Donne 2018

100 DONNE CHE CAMBIERANNO L’ITALIA (KKIEN,2018), il libro curato da Marta Ajo, scrittrice e giornalista, è stato presentato con l’autrice il 21 maggio scorso a Roma, nella prestigiosa Sala della Stampa Estera.

Il libro – nato su iniziativa di Ajo con Isa Maggi, STATI GENERALI DELLE DONNE –  raccoglie e mette in evidenza vite, pensieri e curricula di donne significative che possono dare un importante contributo e valore aggiunto in ruoli di responsabilità nei vari ambiti della società per le loro caratteristiche di competenza, professionalità, meriti, capacità e desiderio di essere utili alla collettività, sia di organizzazioni nel mondo del lavoro,  sia della società più ampia, in senso civico e di impegno politico e pubblico.

Nella presentazione romana,  il tema del libro è stato ampliato sul focus sulle competenze visibili e  invisibili delle donne, affrontato in questa sede con preziosi, originali, ricchi spunti e differenti angoli di visuale offerti dai vari interventi delle relatrici e dei relatori presenti il 21 maggio a Roma.

In questa occasione, il mio intervento, come una delle 100 Donne del libro in cui ho l’onore di essere stata inserita, è stato dedicato in particolare al fatto che la visibilità delle competenze delle donne dipende da molti fattori. E la questione della loro visibilità è connessa anche alla questione del potere, oltre che a quella della meritocrazia spesso invocata ma rara, soprattutto se si tratta di affidare ruoli apicali alle donne. Inoltre, la gestione del  potere e della responsabilità può riservare novità e sorprese positive che riguardano nuove forme concrete di leadership, ma anche celare alcuni pregiudizi di cui sono portatori spesso non solo gli uomini, ma anche le donne.

Ecco il video del mio intervento:

Per approfondire e acquistare il libro clicca QUI 

 

 

Intervista sul Corriere della Sera “Invenzioni di donna che hanno cambiato la nostra vita”

Vi siete mai chiesti chi ha inventato Monopoli o il bianchetto o i tergicristalli, e altri oggetti che si usano spesso o tutti i giorni? Le donne, che anche così fanno la storia!

Ne parlo con Elvira Serra nel suo articolo del 19 maggio sul Corriere della Sera. Per leggerlo clicca QUI

Da Ipazia, scienziata dell’antichità di Alessandria di Egitto a Samantha Cristoforetti, la strada delle donne nella scienza è piena di difficoltà, ostacoli e tabù.  Basti pensare che sono solo 17 i Nobel riconosciuti alla scienza femminile su oltre 500 premi assegnati nelle discipline scientifiche nel XX secolo e in questa parte del XXI.

Inoltre le donne si danno da fare in modo concreto nell’inventare, nell’intuire i bisogni,  come dimostrano  anche le start up lanciate dalle donne  dedicate alla cura, al benessere sessuale,  di e commerce, di aziende bio-tech, di app.  Pure in Italia le donne sono in movimento:
http://startupitalia.eu/87252-20180316-startup-declinate-al-femminile-le-10-female-founders-2018-shetech

Purtroppo se ne sa poco,  il soffitto di cristallo esiste ancora anche in ambito scientifico, dove la “razionalità” e il vantaggio collettivo dovrebbero quasi per definizione prevalere (!), e allora è giusto parlarne e segnalare esempi positivi, perché per le donne affermarsi anche nella scienza non è una mission impossibile!

Per approfondire il tema scarica gratis qui il libro YES WE STEM

 

Nuovi tratti di leadership: una questione di genere?

Nuovi tratti di leadership: una questione di genere?

La convivenza organizzativa tra donne e uomini nel mondo del lavoro non è semplice, e tantomeno la questione della leadership e del potere.

Molte donne al vertice esprimono nuovi tratti di leadership. Tratti innovativi, praticati nella realtà quotidiana della vita e del lavoro, che possono essere appresi anche dagli uomini. Infatti l’apprendimento reciproco tra generi di stili di leadership proficui ed  efficaci  può favorire risultati migliori e migliore qualità della vita in azienda e nel privato.

Continua a leggere il mio articolo pubblicato sulla rivista  LEADERSHIP & MANAGEMENT  il 7 maggio 2018.

La Festa della Mamma: un giorno di festa?

Giorno di festa? Di certo un’occasione per fare il punto su se stesse e sull’essere mamma, fonte di gioia ma anche di stress

Madri lavoratrici, un connubio che sembra non riuscire ancora a trovare una soluzione. Molte di loro si domandano come sia possibile cercare un’occupazione che assicuri il sostentamento se, contemporaneamente, occorre badare alla prole. Molti i casi di donne con contratto a tempo determinato, le quali devono dire addio a qualsiasi prospettiva di rinnovamento, nel momento in cui si manifesta la gioiosa gravidanza. Magari con un marito o compagno che non arriva a percepire 1000 euro di stipendio mensile. Inoltre spesso la donna in Italia, anche oggi nel XXI secolo, sente la pressione sociale e culturale del dover essere mamma, il che può diventare spasmodica ricerca della maternità a tutti i costi, non solo quindi per autentico desiderio, ma anche perché appare come l’unica dimensione in cui la donna può esprimersi e sentirsi riconosciuta (di ciò ne parlo anche in questa intervista)

Inoltre, questo emerge anche dalla mia esperienza con donne che seguo in percorsi individuali di counseling alla persona, donne così concentrate nella ricerca e realizzazione di sè esclusivamente attraverso la maternità che hanno però perso il senso della propria identità a 360 gradi, hanno smesso di cercare un’opportunità lavorativa in nome del dover seguire bene i figli, purtroppo spesso anche colpevolizzate dalle stesse madri nell’eventualità tentassero di conciliare lavoro e gestione della maternità. Senza parlare poi delle figure maschili non sempre entusiaste di condividere genitorialità e quotidianità. Inoltre anche essere mamma di adolescenti non è cosa facile, anzi i problemi cambiano ma non finiscono! E qualche volta quasi ci si vergogna con se stesse del poter sentire dentro di sé che i figli possono rappresentare un freno, un blocco, possono essere antipatici, con tutto il bene che si può contemporaneamente provare per loro.

E tutto ciò resta dentro, fa male, si cerca di non pensarci… ma resta, influenza le scelte e i comportamenti,  fino a che non ci si lavora un po’ su, sciogliendo così finalmente nodi che impediscono di stare meglio e affrontare meglio le situazioni!
Spesso essere mamme porta a sviluppare nuove capacità, chiavi e aspetti di sé sconosciuti, quindi un patrimonio che può essere valorizzato e bene usato dalla donna per il benessere di sé e degli stessi figli.

Ecco allora che fare il punto sul proprio essere mamma, tra gioie, difficoltà, qualche senso di colpa, un po’ di frustrazione per aver rinunciato ad una parte importante di sé, può valere la pena per non perdere completamente di vista se stesse.

In questo può essere utile il mio supporto attraverso il counseling alla persona: per saperne di più puoi contattarmi direttamente via email, chiamarmi al numero 3478551024 e leggere qui.

Per approfondimenti sul mio contributo e consulenza alle imprese e al personale in azienda su questi temi,  clicca qui:

Una riflessione sul Primo maggio

“Il Primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d’ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento”.

Così iniziava un articolo pubblicato su la rivista La Rivendicazione,  il 26 aprile 1890, quando fu ratificata in Italia la festa del 1 maggio.

È passato più di un secolo di battaglie e conquiste,  il mondo del lavoro è stravolto da cambiamenti e ritmi inimmaginabili.

Ecco un cenno sull’oggi di risorse umane e management: ho letto il libro “La società della stanchezza” di Byung-Chul Han e voglio condividere qualche riflessione su questo piccolo volume”

Clicca qui per leggere la mia recensione!

Giornata Mondiale del Libro

Leggere fa bene, con la cultura si mangia, leggere aiuta a pensare.

Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine” ha scritto Virginia Woolf.
Bella è l’immagine di questa frase, e di quanto leggere sia una fonte di benessere per le persone.

Ma quanto si legge in Italia?
Secondo i dati ISTAT 2016, i lettori sono sempre meno: le percentuali scendono dal 42% del 2015 al 40,5% con un calo pari all’1,5%. Inoltre dalle ricerche ISTAT emerge anche l’idenkit di chi legge…. E si scopre che le donne leggono più degli uomini (il 33% degli uomini intervistati dichiara di aver letto un libro nell’ultimo anno, mentre per le donne la percentuale sale al 47,1%).
Per altri dati puoi leggere QUI
Leggere aiuta anche a viaggiare e i libri fanno compagnia: “Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla.”(Tiziano Terzani).
C’è chi legge preferendo il cartaceo, c’è chi preferisce l’e book, ognuno ha gusti e preferenze di lettura, l’importante è non smettere mai di leggere!

A me piace leggere romanzi e testi d’attualità sul mondo del lavoro e sulle relazioni interpersonali, ma mi piace anche scrivere su temi professionali che mi appassionano e offrire apprendimenti e spunti di riflessione che provengono dalla mia esperienza e che penso possano essere interessanti e utili per le persone che si muovono con interessi simili sul piano umano e su quello lavorativo.
Per dare uno sguardo alla mia bibliografia CLICCA QUI

World Creativity and Innovation Day

OUT OF THE BOX! Pensare fuori dagli schemi!

Questo può essere uno degli slogan del pensiero creativo e del fare innovazione!

Oggi è la giornata internazionale della creatività e dell’innovazione: le ricerche internazionali dimostrano che ovunque i team composti da donne e uomini sono più innovativi, e generano soluzioni più creative e adeguate alla risoluzione dei problemi.

  • Come sviluppare in team la capacità del pensiero creativo?
  • Come favorire nel gruppo un apprendimento diffuso e generare innovazione?
  • Il team coaching in azienda può essere utile per questo obiettivo.

Per approfondire il mio contributo professionale per le aziende in proposito vai a Coaching e Counseling.

STRESS: POSITIVITÀ E BOOMERANG

Lavorare con un  po’ di ansia fa bene?

Secondo una recente ricerca dell’Università di Toronto, pubblicata sulla rivista Journal of Applied Psychology,  vengono confermati fattori interessanti… 

Ma attenzione ai rischi…..Allora dobbiamo capire meglio la questione !
E, caso mai, fare qualcosa!

Infatti, un conto è la motivazione verso un obiettivo, la realizzazione di un compito, l’impegnarsi con una certa carica, anche se talvolta faticosa, per raggiungere il traguardo che ci siamo dati, al di là che sia piccolo o grande perché anche questo è soggettivo. In tal senso, l’ansia data dalla motivazione positiva – e che quindi complessivamente viviamo in modo tonico ed energetico – ci fa senz’altro bene, è una parte della nostra energia vitale e ci aiuta!

Per contro, l’ansia da prestazione non fa bene perché l’agitazione vera, l’ansia che si vive in eccesso e che è data dal troppo timore del giudizio degli altri, o del capo, o dal sentirsi inadeguati rispetto a ciò che ci è richiesto di fare o abbiamo promesso di fare, non aiuta a indirizzare bene le proprie energie. Anzi, si trasforma in boomerang, allontana il piacere di impegnarsi verso qualcosa che avrebbe un significato positivo per noi e che invece diventa talvolta anche un incubo, soprattutto sul medio-lungo periodo!

Quindi come non cadere nell’effetto boomerang dello stress?

Come distinguere sul piano personale le nostre ansie positive da quelle dannose?

Come uscirne bene se invece si ha la sensazione di essere in un tunnel di attività contemporanee e stressanti in nome del senso eccessivo del dovere – presunto e pesante –  della responsabilità tutta su di sé?


  • PER PREVENIRE SUL PIANO PERSONALE questi fattori o percorrere positive vie di uscita dall’effetto boomerang puoi approfondire il mio contributo professionale per darti una mano col counseling alla persona leggi qui

  • PER PREVENIRE IN AZIENDA questi fattori e utilizzare il mio contributo professionale leggi qui 

12 aprile – Gagarin primo uomo nello spazio (1961)

12 aprile – Gagarin primo uomo nello spazio (1961) e nel 1963 Valentina Tereshkova (russa) fu la prima donna nello spazio.

Chissà cosa si direbbero a distanza di tanti anni Jurij Alekseevič Gagarin, Valentina Tereshkova e la nostra Samantha Cristoforetti, protagonista della missione (2015) come prima donna ingegnere astronauta italiana nello spazio e che appena rientrata sulla terra racconta così le sue sensazioni:

Samantha è un esempio per le donne che aspirano a ruoli chiave nell’ambito della scienza. E il suo augurio per le nuove generazioni è andare su Marte.

Uno dei miei contributi per diffondere esempi concreti di progetti realizzati con e per le donne in ambito STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) è il mio capitolo su donne, leadership e tabù della scienza nel libro YES WE STEM, che ho anche curato per il coordinamento editoriale.

 

Per saperne di più vai al Link 

 

 

3 aprile – Viene effettuata la prima chiamata con cellulare (1973)

Altro che cellulare! Dal 1973 sembrano passati anni luce

Oggi tra smartphone, tablet, chip sotto pelle per chi vuole osare ciò che sembrava un film di fantascienza, siamo tutti interconnessi e addirittura tracciabili, anche per movimenti e gusti.  Siamo sicuri che tutto ciò sia solo progresso? Non è un po’ troppo a rischio la nostra autenticità umana e la nostra libertà’ Come la mettiamo con la privacy? Tra scienziati, psicologi, sociologi, economisti la discussione su questi temi si protrarrà all’infinito, ma intanto nella pratica quotidiana occhio allo stress della nostra vita e dell’essere sempre connessi!

L’esasperazione dell’ always to be connected unita all’ansia da prestazione professionale e a quella del sentirsi inadeguati mette in pericolo la nostra salute, le nostre relazioni, il nostro benessere lavorativo e privato.

Cosa si può fare?

a) Per prevenire lo stress sul piano personale puoi fare il punto della situazione con un primo colloquio gratuito di counseling e decidere poi se proseguire con un percorso mirato al miglioramento della qualità della tua vita.
Per capire di che si tratta clikka qui e prenota telefonicamente il tuo primo colloquio gratuito al 347.8551024.

b) Per prevenire lo stress come azienda puoi approfondire gli interventi possibili attraverso la mia consulenza