Emergenza formativa: cosa si può fare subito sul piano personale?

Emergenza formativa

Gli ultimi numeri della disoccupazione febbraio 2021 sono drammatici, soprattutto per quella delle donne (secondo Istat, a dicembre 101mila occupati in meno: 99mila sono donne!) e sul 2020, il saldo negativo di 444.000 unità è composto da 312.000 donne e 132.000 uomini.

Purtroppo i numeri della formazione altrettanto sono dolorosi: un italiano su due ha competenze obsolete, solo il 25% fa formazione .

C’è di fatto anche un’emergenza formativa. Perché per ricostruire con coraggio il Paese in ottica di sviluppo e benessere servono competenze trasversali, culturali e scientifiche di ampia visuale e di spessore.
A parte le future destinazioni del Next Generation Italia, si tratta di essere concreti fin da ora.
Cosa si può fare quindi subito sul piano personale?

Come scelta soggettiva, è possibile fare qualcosa di importante, ora e a propria dimensione:
1) identificare le proprie capacità e le aree di miglioramento sulle soft skill-competenze trasversali, utili  subito e nel futuro ovunque tu sia nel mondo del lavoro;
2) colmare i gap che ritieni prioritari per un migliore inserimento, o re-inserimento, o sviluppo migliore nel mondo del lavoro o nell’azienda in cui svolgi il tuo ruolo.
Per fare questo servono strumenti idonei e professionali, non solo buon senso e intuizione.
Quindi possiamo farlo insieme unendo le tue riflessioni e priorità con la mia professionalità ed esperienza in questo campo.
Come? Contattami per un colloquio conoscitivo e che miri subito a fare insieme il punto della situazione e a inquadrare la migliore soluzione per lo sviluppo delle tue competenze trasversali in ambito professionale.

“Smart working – la rivoluzione del lavoro intelligente” di Domenico De Masi – recensione

Leggi la mia recensione su “Smart Working” di Domenico de Masi, un testo che analizza le diverse sfaccettature dello smart working nel più ampio contesto di un mondo del lavoro che cambia.

In seguito alla pandemia da Covid-19, l’accelerazione della modalità di lavoro smart – in ognuna delle sue forme – ha stravolto e coinvolto di colpo circa 8 milioni di persone in Italia. Si tratta di un vero e proprio fenomeno rivoluzionario su cui Domenico De Masi, il maggiore studioso italiano di Smart Working, sociologo e professore emerito di Sociologia all’Università Sapienza di Roma, ha condotto ed elaborato un’indagine insieme a esperti di fama, che ha pubblicato nel libro Smart Working.

Leggi qui la mia recensione.

“Conflitti: come leggere e gestire i contrasti per vivere bene” – Intervista agli autori – Febbraio 2021

Conflitti: come leggere e gestire i contrasti per vivere bene

Ecco un’intervista su un tema molto attuale!
Le situazioni di conflitto o divergenza nei rapporti professionali,  in famiglia, nelle relazioni di coppia o di amicizia sono frequenti e possiamo:
– cercare di sopportare una situazione che genera frustrazione e rabbia
oppure
– imparare a gestire il conflitto in modo efficace, trasformandolo in un’occasione di confronto produttivo e creativo
Dietro ogni conflitto ci sono fattori e dinamiche da riconoscere ed esplorare per identificare soluzioni soddisfacenti per tutti gli attori in gioco, senza adottare soluzioni  solo parziali, di ripiego o frustranti.
“Conflitti” è il libro che ho scritto con il Prof. Andrea Castiello d’Antonio e che affronta il tema del conflitto su tanti mondi, analizzando con nuove prospettive gli aspetti emotivi, razionali, interpersonali, di ruolo e di gestione di poteri e posizioni, nella vita personale e in quella professionale, e proponendo chiavi di lettura e approcci che a misura di chi legge possono essere adottate in modo costruttivo

Ne parliamo io e il Prof. Castiello d’Antonio in questa intervista.

Tempo scaduto

Tempo scaduto

L’età è la nuova discriminante che penalizza le donne, soprattutto in ambito lavorativo: mentre per gli uomini anzianità significa esperienza, ancora oggi quando si parla di una professionista si focalizza l’attenzione non sulle competenze – che dovrebbero essere il criterio base di valutazione nel mondo del lavoro – ma su quei fattori associati all’estetica, come l’età e l’aspetto.

Tutto ruota attorno al fatto che la donna viene percepita ancora oggi più come un oggetto del desiderio che come un soggetto pensante e portatrice di competenze, in particolare nel mondo del lavoro.

Come reagire?

Sono stata intervistata su questa tema su Silhouette di febbraio 2021 che puoi leggere qui e che trovi anche in edicola.

Le parole delle donne

Le parole delle donne

E’ appena uscito Le parole delle donne!

“Il dizionario le parole delle donne è il frutto di un lavoro collettivo, sistematico e volontario con lo scopo di modificare positivamente i modelli linguistici mainstream per orientare quelli collettivi. Gli Stati Generali delle Donne hanno costruito il dizionario, dove tante sono le parole che assumono nuovi significati, a partire dall’esperienza personale, sociale e professionale delle donne autrici”.

Luciana d’Ambrosio Marri ha scelto DIVERSITY: “parola che come donna, sociologa del lavoro e componente del Comitato Scientifico STATI GENERALI DELLE DONNE ho scelto di definire e declinare da più punti di vista”.

Leggi DIVERSITY a pag. 60 di questo particolare dizionario, che puoi interamente leggere e scaricare gratuitamente qui.

“Le 100 Donne che stanno cambiando l’Italia” – La mia intervista a cura di Roberta Moretti e di Isa Maggi, Presidente di Stati Generali delle Donne

100 donne che stanno cambiando l'Italia

Giovedì 21 gennaio 2021 sono stata ospite come una delle “100 donne che stanno cambiando l’Italia”, la rassegna ideata da Stati Generali delle Donne che racconta storie ed esperienze di donne esempi positivi di impegno nel mondo del lavoro e nella società civile.
L’intervista ruota intorno a parole importanti per Stati Generali delle Donne– alleanza, inclusione, differenza e conflitto –   e riflessioni in proposito anche in virtù del mio percorso di crescita personale e professionale come sociologa del lavoro, specializzata in psicologia del lavoro e delle organizzazioni ed esperta di selezione, formazione e sviluppo delle persone.
Durante l’intervista emergono anche temi sempre attuali con cui spesso le donne devono fare i conti : la capacità di accogliere e gestire il cambiamento, la fiducia in se stesse – necessarie per costruire un progetto e fare quel passo in avanti – e, in generale, quanto è importante il volersi bene come condizione necessaria per non annullarsi di fronte ad altri.

 

“Nuovi Lavori Nuove Alienazioni” di Rahel Jaeggi – Recensione

Recensione del libro Nuovi Lavori Nuove Alienazioni

Sotto la punta dell’iceberg di una società orientata solo al lavoro si celano nuove forme di patologie.
Il “dover essere performanti” può far perdere totalmente  la distinzione tra tempo lavoro e tempo privato, ma non solo: si può perdere di vista anche quella dimensione etica del lavoro che si fonda sulla relazione e la cooperazione sociale.

Per molti ruoli, alte aspettative sul lavoro unite al bisogno di autorealizzazione vanno di pari passo con rischi di alta frustrazione: è il paradosso dell’identificarsi con il lavoro.
Ma quindi l’alienazione non c’è più oppure sì? C’è, seppur con nuove forme.
È da questo concetto che la filosofa berlinese Rahel Jaeggi prende lo spunto per il suo saggio “Nuovi lavori nuove alienazioni”, di cui ho scritto una recensione che potete leggere qui.

Come trovare lavoro nel 2021?

Come trovare lavoro nel 2021?

E’ difficile orientarsi nella geografia del mondo del lavoro soprattutto in epoca di pandemia dove tutto e tutti abbiamo risentito in modi differenti delle conseguenze. Per Eurostat gli under25 disoccupati nell’ottobre 2020 erano il 17,5% nell’Ue e in Italia il 30,3% : quindi un giovane su tre non lavora!

Sono sparite attività in molti settori soprattutto dei servizi, il settore IT è sempre più forte per la digital transformation, e non sono comunque poche le aziende grandi o pmi che – ognuna a modo proprio – hanno saputo fronteggiare, talvolta quasi anticipare, situazioni di organizzazione del lavoro in home working e/o in più ampio smart working che consentono di non solo rimanere a galla ma di essere attrattive per chi cerca lavoro o vuole cambiarlo. Certo chi cerca lavoro ha tante sfumature rispetto a capacità, competenze tecniche, impegno nel cercarlo, sentimenti ambivalenti tra sfiducia in sé e nel futuro, e fiducia in ciò che finora ha studiato, perseguito, cercato, raggiunto.

Fatto sta che, pur tenendo conto ognuno delle proprie specificità, la domanda trasversale che si pongono soprattutto i giovani che si affacciano al mondo del lavoro è: cosa devo fare?  La risposta ovvia è darsi da fare, certo, ma può essere utile qualche bussola per orientarsi su terreni talvolta fertili, talvolta aridi, battuti da climi mutevoli che improvvisamente rendono attrattivo un ambiente fino a qual momento inospitale, o al contrario trasformano in fecondo un ambito prima ostico e blindato verso nuove assunzioni. Allora a proposito di bussole e punti di riferimento per trovare lavoro ecco alcune considerazioni.

“Secondo la classifica Leader della Crescita 2021, il ranking elaborato da Statista per il Sole 24 Ore per misurare l’aumento di ricavi delle Pmi negli ultimi tre anni (2016 – 2019), tra i 450 selezionati (su settemila), ci sono le start up e le scale up digitali in senso stretto: sistemi, software e connessioni. Ci sono le imprese che trasformano i loro business, e quello degli altri, da tradizionale a sostenibile: dall’energia, all’industria, ai servizi. Ci sono le aziende dell’ecommerce e della filiera che ruota intorno alle vendite online: dalla logistica, ai trasporti, alle consegne”. Insomma, la crisi economica che accompagna quella pandemica ha fatto strage di molte imprese ma lascia intravedere secondo gli esperti un forte sviluppo di quelle che operano nel settore farmaceutico, nell’innovazione, nel green, nei servizi assicurativi e in quelli dedicati alla terza età, stante l’aumento dell’età media e delle future necessità derivanti. Ciò anche in linea con la necessità di dirigersi verso i 17 Goal 2030 per lo sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni unite, e in agenda nei vari Paesi   https://asvis.it/goal-e-target-obiettivi-e-traguardi-per-il-2030/. Inoltre, anche in Italia alcune aziende si chiedono sempre più come attrarre giovani che hanno competenze “sofisticate” e quindi cercano di rispondere in modo mirato a quelle aspettative di formazione, buone politiche di work life balance, coinvolgimento, autonomia, nuove forme di socialità sul lavoro, che molti delle nuove generazioni nutrono.

Con altra prospettiva, oltre a orientarsi nella ricerca del lavoro in imprese che operano in settori presumibili di sviluppo, e che hanno bisogno del ventaglio delle varie professionalità (dal legale allo sviluppo e non solo STEM), nel cercare lavoro è importante:

  • curare la propria visibilità e affidabilità in ottica professionale anche sui canali social;
  • potenziare il curriculum anche attraverso corsi on line (se la presenza non è ancora possibile per motivi pandemici)  certo legati alle proprie competenze tecniche ma con un occhio attento alle competenze soft – con la pandemia sono fioccati i corsi on line anche gratuiti;
  • riconvertirsi  velocemente nel guardare la realtà in tandem alle proprie passioni;
  • allenarsi ai colloqui di selezione con dei video self made;
  • riflettere su cosa si è imparato da ogni esperienza per se stessi significativa della propria vita e su come questi apprendimenti possono essere tradotti nello svolgere un lavoro;
  • leggere anche solo on line un quotidiano e essere informati sull’attualità;
  • informarsi sulle aziende a cui si invia il cv;
  •  mirare “il bersaglio” accompagnando il cv – se possibile – con due righe di motivazione specifica di interesse a quella azienda o a quel settore in cui essa opera;
  • chiedere i contatti su linkedin a persone legate all’ambiente professionale in cui si vorrebbe entrare;
  • studiare una lingua straniera;
  • fare attività di volontariato che ampliano l’orizzonte e fanno toccare con mano aspetti della realtà umana ed emotiva lontani dalla propria zona di comfort
  • non cadere nell’apatia a seguito delle frustrazioni: la frustrazione fa parte del gioco della vita e può essere ben bilanciata se 1) la accetti come tale, 2) ti impegni a dare il meglio di te 3) non rincorri modelli di perfezione che sono d’altronde solo utopici e quindi irraggiungibili per definizione!

In sintesi, se è vero che la bacchetta magica non esiste e che non dipende tutto da noi, è anche vero che dopo un fallimento è fondamentale rimettersi in cammino e soprattutto non aspettare la fortuna. Siamo realisti: il futuro è pieno di incertezze ma evitiamo di peggiorarlo con aspettative disfattiste o solo in attesa di adeguate politiche governative concrete che siano di volano per l’occupazione e che non sappiamo se, quando e in che forma arriveranno.

Recensione del libro “Il Capitale Umano nelle Organizzazioni” scritto da Andrea Castiello d’Antonio

Recensione del libro Il Capitale Umano nelle Organizzazioni

La valutazione e lo sviluppo delle risorse umane è una questione complessa su cui esistono ancora luci e ombre.
Su questi temi e metodologie è Il Capitale Umano nelle Organizzazioni, il nuovo libro di Andrea Castiello d’Antonio, psicologo nel campo clinico e del lavoro, con un’esperienza quarantennale come consulente per aziende pubbliche e private.

Finalmente un testo attuale, molto utile e completo di cui ho scritto una recensione, consultabile qui.

DIVERSITY: Intervista doppia di Luciana d’Ambrosio Marri a MONICA CIRINNÀ e RENATA POLVERINI

Intervista doppia sul tema Diversity di Luciana d'Ambrosio Marri a Monica Cirinnà e Renata Polverini

Intervista doppia di Luciana d’Ambrosio Marri su Diversity a Monica Cirinnà, PD Senato e Renata Polverini, Forza Italia Camera Deputati nel Laboratorio di Formazione Politica di Stati Generali delle Donne – 20.11.2020

 Il tema della Diversity, nel mondo del lavoro come in quello della politica, è complesso e variegato. Valorizzazione delle differenze e azione inclusiva, tra implicazioni, vantaggi e ostacoli, sono temi di scottante attualità che non riguardano solo le donne ma il benessere collettivo.

Ecco un incontro vivace sul tema, con due importanti protagoniste della scena politica italiana che hanno accettato con generosità di rispondere a un’intervista doppia a domande sulla Diversity dal loro punto di vista: gestione del potere, discriminazione e fuoco amico che non t’aspetti sono tra i nodi che vengono al pettine…Non mancano i consigli per le donne che vogliono intraprendere una carriera politica!