2022: È ora di Percorsi formativi di RESKILLING per riqualificarsi e di UPSKILLING per migliorarsi.

coaching per reskilling e upskilling

Vale la pena investire come azienda per la valorizzazione del personale, utilizzando anche ciò che prevede il maxi piano della formazione che con il PNRR rende disponibile più di un miliardo e mezzo per le imprese che vogliono attuare UPSKILLING E RESKILLING DELLE COMPETENZE.

Ma vale anche la pena investire come singola persona su se stessa col progetto di miglioramento delle competenze soprattutto quelle soft, quelle talvolta invisibili ma fondamentali per gestire al meglio il proprio ruolo attuale o in vista, o che si vuole raggiungere, sia rimanendo nella stessa Organizzazione o sia per affrontare il progetto di un cambiamento di azienda. 

Si tratta di decidere quale direzione formativa è meglio intraprendere: di reskilling per riqualificarsi con nuove competenze per mirare a nuove attività, fare un lavoro differente, o di upskilling per aumentare le competenze nel lavoro che si svolge e potenziare se stessi guardando al futuro sviluppo?

Per individuare la strada più opportuna di coaching di reskilling o di upskilling rispetto ai tuoi progetti e esigenze, contattami e definiremo insieme la direzione formativa di coaching migliore per te e su questa lavoreremo concretamente e in tempi brevi.

Contattami qui.

La mia intervista sull’ARTE DELLA MEDIAZIONE (Rivista OK SALUTE di gennaio 2022).

intervista a luciana d'ambrosio marri sull'arte della mediazione

COMPRENDERE le ragioni dell’uno e dell’altro, AVVICINANDO le posizioni e soprattutto lavorando sulle motivazioni reciproche, AGIRE UN RUOLO DELICATO, ancorato al valore-vincolo della RISERVATEZZA professionale: ecco in che consiste, dal mio punto di vista, costruire una mediazione tra le persone coinvolte. 

Si tratta di LAVORARE SOPRATTUTTO SULLE DINAMICHE DI RELAZIONE e DISTRICARSI TRA LA MIOPIA in cui le parti possono essere scivolate e la VISIONE PROSPETTICA e di lungo periodo. Inoltre, è importante FUNGERE DA BUSSOLA anche per se stessi al fine di MANTENERE UNA DISTANZA EMOTIVA dalle parti coinvolte, pur manifestando EMPATIA COMPRENSIVA verso le ragioni e le emozioni di ciascuno.

L’obiettivo della mediazione è RICOSTRUIRE UN TESSUTO DI FIDUCIA che i soggetti in conflitto hanno perso, o che si è notevolmente sfilacciato, e di CHIARIFICAZIONE DEI BISOGNI E DELLE QUESTIONI in gioco da più punti di vista, al fine di facilitare o una RICOMPOSIZIONE DEL CONFLITTO O UNA ROTTURA PIÙ CONSAPEVOLE, meno buia, in ogni caso più lucida e proficua per le persone coinvolte, NELLE RELAZIONI PROFESSIONALI O NELLE DINAMICHE TRA PARTNER.

  • Sulla rivista OK SALUTE di GENNAIO 2022, che trovi in edicola, leggi la mia INTERVISTA SULL’ARTE DELLA MEDIAZIONE da pag. 26 a pag. 31. 
  • Per approfondire i temi del conflitto in ogni campo e le tecniche per gestirlo vedi il LIBRO CONFLITTI (Ed. Giunti 2019) che ho scritto con Andrea Castiello d’Antonio.

 

Puoi acquistare CONFLITTI in libreria o qui.

MOLLO TUTTO … E RESTO QUI!

Intervista a Luciana d'Ambrosio Marri

A proposito di GREAT RESIGNATION leggi la mia intervista su SILHOUETTE di gennaio 2022 che trovi ora in edicola.

Grande dimissione, dilemma del posto fisso, desiderio di cambiare lavoro: come evitare i salti nel buio?

I dati USA sono significativi, il fenomeno riguarda poco meno di 4 milioni e mezzo di persone che solo ad agosto 2021 hanno lasciato il posto di lavoro.

E in Italia che succede? Le riflessioni delle persone durante i lockdown sono state parecchie, e l’idea del cambiamento lavorativo è oggi più diffusa di quanto si creda…

VAI IN EDICOLA E LEGGI LA MIA INTERVISTA SU SILHOUETTE DI GENNAIO DA PAG. 36 A PAG. 39

XXI SECOLO: IL MEDIOEVO È TRA NOI!

Rapporto Censis 2021

PER IL 5,9% DEGLI ITALIANI (CIRCA 3 MILIONI) IL COVID NON ESISTE, PER IL 10,9% IL VACCINO È INUTILE, IL 5,8% È CONVINTO CHE LA TERRA È PIATTA, PER IL 10% L’UOMO NON È MAI SBARCATO SULLA LUNA, PER IL 19,9% IL 5G È UNO STRUMENTO SOFISTICATO PER CONTROLLARE LE PERSONE.

Questi sono i numeri inquietanti dello scenario Italia che emerge dal Rapporto CENSIS 2021. Sembra un paradosso: più la scienza avanza, più l’irrazionalità aumenta.

Se si capisce la fragilità umana anche in epoca supertecnologica, si torna al negazionismo? E chi la pensa così va pubblicizzato e rinforzato dalle luci dei media, è degno di confronto, è meglio ignorarlo, o meglio condannarlo al pubblico ludibrio come esempio quantomeno di scelleratezza, se non di stupidità?

Il dramma è che a tutto ciò si accompagna (o è connessa?) l’irresponsabilità di chi ha ruoli di guida nella scena politica di governo o istituzionali o vorrebbe averli. Non si tratta di goliardate, ma di fenomeni che permeano sempre più e si insinuano nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese, determinano comportamenti, direzionano investimenti, alimentano confronti politici su questioni che distolgono l’attenzione da problemi cruciali.

Secondo il Rapporto Censis “L’irrazionale che oggi si manifesta nella nostra società non è semplicemente una distorsione legata alla pandemia, ma ha radici socio-economiche profonde, seguendo una parabola che va dal rancore al sovranismo psichico, e che ora evolve diventando il gran rifiuto del discorso razionale, cioè degli strumenti con cui in passato abbiamo costruito il progresso e il nostro benessere: la scienza, la medicina, i farmaci, le innovazioni tecnologiche”.

Dall’indagine emerge che il capitale umano è sottoutilizzato, le competenze sono dissipate, giovani e donne si confermano più penalizzate dalla crisi e i loro tassi di occupazione vedono l’Italia tra gli ultimi paesi europei. L’unico dato positivo è “la riscoperta della solidarietà. Un terzo degli italiani ha partecipato a iniziative di solidarietà legate all’emergenza sanitaria, aderendo alle raccolte di fondi per associazioni non profit, per la Protezione civile o a favore degli ospedali”.

Il quadro generale è quindi pesante.

Dopo il periodo buio e l’oscurità del Medioevo venne il Rinascimento.

 Costruiremo in Italia nuova luce, nuova razionalità e intelligenza emotiva diffusa, valore e fiducia anche nella scienza con la sua relatività e nelle competenze? Le responsabilità da assumere riguardano anche ognuno di noi, così anche le azioni in tal senso, pure nella dimensione professionale di ciascuno e nella cura di essa.

Per leggere il Rapporto CENSIS in sintesi clicca qui.

PER DONNE DIGITALI SENZA FRONTIERE

donne digitali senza frontiere

Ho partecipato con molto piacere al Festival Informatici senza Frontiere, quest’anno D come Digitale, e a proposito del mio intervento Oltre Matilda verso il digitale: leadership e soft skills, sono stata intervistata da Paolo Gervasi, toccando anche aspetti più ampi.

Non esiste più una differenza sostanziale, spazio-temporale, tra le diverse dimensioni della vita adulta. Tutto è contemporaneo e ovunque, a seguito della connessione permanente.

Sfumano i confini tra tempo privato e tempo del lavoro. Spesso per molti è un problema, seppure per il lavoro intellettuale ciò può comportare un maggiore potenziale di innovazione.

E su questo, il rapporto tra le donne, scienza e digitale indica ostacoli, strade e strumenti possibili. Ecco la conversazione pubblicata sulla Rivista che ha accompagnato il Festival.

ESSERE GENITORI: BELLO SÌ, MA COMPLICATO.

equilibrio tra tempo lavoro, tempo privato e genitorialità

Si sta diffondendo una nuova «cultura della genitorialità» che mette in evidenza nuove aspettative e prospettive, responsabilità e nuovi vissuti: mamme con ambivalenze e sensi di colpa tra figli e lavoro, papà sollecitati a coinvolgimenti emotivi e condivisioni di ruoli che vivono con piacere emotivo o con difficoltà e /o resistenza.

Il tema della cura, relazionale e affettiva, non è certo banale anche perché le attrezzature personali sono legate a culture, schemi, modelli sociali e culturali, storie di vita soggettive: tutti fattori che impattano su vissuti e direzioni di comportamento e che influenzano scelte e dinamiche come persone, genitori e figli.

A ciò si aggiunge un oggi del mondo del lavoro dove il work life balance è un equilibrio difficile: il confine tra tempo lavoro e tempo privato, quando c’è, è molto sottile e faticoso da vivere, il welfare nel nostro Paese è molto indietro anche per le politiche al riguardo.

Contemporaneamente si riflette anche nelle istituzioni e tra studiosi su cosa sia la famiglia, la «buona» maternità e paternità, come fa anche Saraceno a proposito di Famiglie in Parole del XXI secolo (Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani), e molte aziende adottano buone politiche a sostegno della genitorialità.

Però, talvolta il senso di inadeguatezza prevale, prende lo sconforto e si rischia come genitori di optare per scelte che – pur fatte in buona fede – hanno conseguenze rischiose per il benessere dei figli, della coppia genitoriale o per sé come persona.

Come aumentare allora consapevolezza e capacità di lettura delle proprie risorse e desideri per fronteggiare le difficoltà e muoversi al meglio di come si è, senza rincorrere modelli utopici di perfezionismo a 360 gradi, soprattutto se come donna ti senti in forte sovraccarico?

Per ridefinire un tuo migliore equilibrio tra tempo lavoro, tempo privato e genitorialità posso darti concretamente una mano. Contattami qui per un primo colloquio conoscitivo.

BENESSERE E STRESS NEL MONDO DEL LAVORO

Benessere lavorativo

Lavorare meno, lavorare tutti” era un vecchio slogan degli anni 70, quando in Europa in molte fabbriche si manifestava per lavorare 35 ore alla settimana e la Volkswagen in Germania fu una delle prime aziende a fare un accordo di riorganizzazione del lavoro, anche sulla base di una riduzione dell’orario di lavoro che fece la storia.

Siamo nel XXI secolo, ora si può lavorare meno e soprattutto lavorare meglio. E sono molte le organizzazioni che guardano oltre all’orario, ragionano più su obiettivi e guardano cioè ad altri fattori che contribuiscono alla motivazione, alla qualità del lavoro, alla qualità della vita delle persone che vivono la propria vita nelle imprese e fuori dalle imprese, e che cercano una soddisfazione più a tutto tondo, non solo sulla base dell’aspetto economico (come da tempo la psicologia sociale e la sociologia del lavoro segnalano, purtroppo poco ascoltate).

Oggi, sia pre che post pandemia, a distanza o in presenza, vanno comunque ripensati sul lavoro gli ambienti fisici, le modalità di relazione interpersonale, le nuove forme di stress che pervadono persone e dinamiche di vita organizzativa, modelli sani di leadership che vanno incentivati e modelli patologici di leadership che vanno arginati, pena il rinforzo di climi tossici di lavoro e inquinanti la vita e la salute anche psicologica ed emotiva delle persone.

Le questioni del benessere lavorativo riguardano un delicato equilibrio, sono più che attuali, vanno coraggiosamente e concretamente affrontate da chi ha responsabilità di gestione HR, a tutti i livelli, e sul tema è importante favorire la consapevolezza delle persone, perché abbiano strumenti e risorse anche individuali a salvaguardia responsabile della vita propria e altrui.

Per approfondire e sapere cosa si può fare,  leggi la sezione del mio sito dedicata al benessere organizzativo e al coaching e counseling.

ATTENZIONE ALLE TRUFFE NELLA RICERCA DEL LAVORO!

come trovare lavoro

Come riconoscere gli annunci fake di lavoro? Di cosa diffidare? Quale atteggiamento aiuta e cosa è sconsigliato? Quali i pericoli in più per le donne?

Su QUANDO L’ANNUNCIO E’ FAKE sono stata intervistata da Alberta Mascherpa sulla rivista SILHOUETTE di novembre che trovi ora in edicola.

Buona lettura e occhio alle truffe nella ricerca del lavoro!

E se hai bisogno di qualche bussola per orientarti meglio nella ricerca di un lavoro, qui puoi trovare alcune considerazioni e consigli utili su come trovare lavoro.