Ecco le conseguenze drammatiche sulla occupazione in numeri e analisi di ciò che sta accadendo in Italia a seguito, secondo alcuni studiosi, di questa tendenza
Ma non sarebbe forse meglio lavorare meno, lavorare tutti?
C’è chi ci prova e con positivi risultati: è il caso della Svezia a Goteborg, dove lavorare 6 ore al giorno invece di 8 dal 2015 sta sviluppando ottimi risultati per la qualità della vita dei lavoratori e delle imprese coinvolte nell’esperimento di nuovo welfare
La modalità di nuova organizzazione dell’orario di lavoro, e quindi della vita delle persone, riprende un “vecchio” slogan degli anni Settanta: lavorare meno, lavorare tutti. Alla base anche delle famose 35 ore a settimana che in Germania risollevò le sorti della Volkswagen e dei suoi lavoratori a metà degli anni Novanta con un accordo sindacale che fece storia.
I pareri degli esperti oggi però sono contrastanti. Anche in Italia c’è chi propone e applica il lavorare meno, lavorare tutti secondo il concetto di solidarietà espansiva (vedi link).
E c’è chi è contrario per il rischio di maggiori svantaggi, rispetto ai vantaggi ipotetici (vedi link).
Il dibattito è aperto, ma attenzione: forse cambiare schema e orari di lavoro farebbe bene a tutti. Perché non provare a invertire la rotta, se gli approcci tradizionali finora in Italia producono numeri di disoccupazione drammatici?
Se nel frattempo sei in una situazione di lavoro difficile e vuoi capire meglio cosa ti succede e le tue possibilità di azione, potrebbe esserti utile un colloquio di coaching o counselling.
Ecco come fare e perché: lucianadambrosiomarri.it/coaching-e-counseling/