L’AMORE MALATO NON VA VIA NEMMENO IN VACANZA.

Occhio alle dipendenze in generale e tra queste alla love addiction.

Anche in vacanza rischiamo di portarcela dietro, insieme a bagagli, ansie, desideri e aspettative che tutto cambierà. Quando uno dei due è troppo dipendente dall’altro c’è qualcosa che non va, si oscilla tra atteggiamenti ipercritici, sottostima percepita, dichiarata o insinuata, dare troppo presunto amore, aspettarsi che l’altro contraccambi almeno uguale o di più. I confini sono saltati, il rapporto è diventato morboso e controllo, gelosia, scenate, pentimenti, lo faccio per te, allora non valgo nulla per te, e via così, il rapporto va sempre peggio tra improvvisi slanci di attaccamento e improvvise scenate e allontanamenti minacciati o sollecitati, poi…. Tutto resta come prima. E si sta male di fondo. Entrambi. Perché? Che succede? Cosa scatta tra due adulti, non tra due adolescenti che devono maturare l’essere adulti anche tra partner?  Scatta quella che gli esperti chiamano la love addiction, dipendenza affettiva malata: la paura del vuoto, dell’incapacità di stare da soli anche solo nel senso di tracciare o riconoscere un confine tra sé, l’altro, e il noi. Che come terza dimensione non deve fagocitare né l’io né l’altro. Scatta la difficoltà a staccarsi dal partner, per cui solo con l’altro si ha senso, e la dedizione all’altro viene scambiata per amore, pretendendo la reciprocità di questo sentimento che può diventare patologico e quindi pericoloso. E non succede solo alle donne, quelle che “amano troppo”. Anche molti uomini ne sono affetti. Si ha paura di perdere l’altro perché si ha paura della solitudine, si è incapaci di gestire la propria indipendenza, cosa che ha origini sia culturali che nel rapporto primario con la madre, per cui da adulti si ha bisogno di essere continuamente rassicurati, in un circolo vizioso che aumenta la propria disistima e insicurezza. La consolazione è che se ne può uscire, con coraggio, consapevolezza del problema e chiedendo aiuto a figure esperte. Stavolta in vacanza sarà positivo mettere nel bagaglio l’intento di uscirne: sarà già un buon presupposto per attivarsi al rientro.