SMART WORKING E BENESSERE ORGANIZZATIVO: VANTAGGI E RISCHI

Oggi e domani ecco il lavoro asincrono, svolto da remoto, per cui le persone lavorano potremmo dire da ovunque per ovunque. E sono in molti, persone e aziende, a percepirne i vantaggi.

Non a caso, si sta diffondendo la Yolo economy, insieme da una parte al fenomeno anche in Italia delle grandi dimissioni, e dall’altra alla maggiore consapevolezza del valore anche di business del benessere organizzativo. 

Pandemia e non pandemia, è visualizzato finalmente ora il valore dell’engagement e quindi, anche a distanza, del remote engagement. Certo, va evitata la bulimia da collegamento e da controllo. Infatti è necessario rivoluzionare i propri paradigmi culturali e organizzativi per affrontare l’oggi e il futuro del lavoro perché non può essere come prima, non si possono azzerare le esperienze e gli apprendimenti sviluppati in una nuova dimensione che, seppur nella drammaticità pandemica, ha comunque messo persone e organizzazioni davanti a nuove situazioni, vissuti, logiche di relazione e affettività umano-professionali, eventuali logiche di vita privata e lavorativa con possibilità di nuovi equilibri e nuovi rischi: perché per la prima volta in Italia quasi 7 milioni di persone hanno scoperto il lavoro a distanza, con le sue luci e ombre. Tra queste tecnostress e time porosity sono in agguato e bisogna attrezzarsi.

Questi sono alcuni dei temi che affronto nel mio articolo SMART WORKING E BENESSERE ORGANIZZATIVO: VANTAGGI E RISCHI pubblicato su PERSONALE E LAVORO, n. 643, APRILE 2022. 

Per approfondire leggi qui: Come lavorare in smart working con le tue competenze soft.